Negli anni ’70 tutti avevano dei piatti di porcellana sulle pareti della sala da pranzo o della cucina. La scelta spaziava da quelli bianchi e blu della Royal Copenhagen a quelli ereditati di porcellana con i bordi d’oro zecchino, ai piatti del buon ricordo, che venivano donati ai clienti da alcuni ristoranti associati quando mangiavi la pietanza per cui erano famosi. Ovviamente guadagnavano il muro anche i piatti spaiati dei servizi importanti che venivano casualmente trovati nei mercatini. Mai avrei pensato che questa pratica diventata poi negli anni un retaggio kitsch potesse venir recuperata. Ora si cominciano a rivedere composizioni sia sulle riviste che nei programmi tv. D’altra parte se si possiedono ad esempio dei piatti di Fornasetti non esporli sarebbe un vero peccato!! Sull’onda di questo recupero vi proponiamo alcune fotografie di composizioni sia monocromatiche che multicolore che vi possano essere d’ispirazione per riempire qualche parete vuota. E se la cosa vi piace non esitate a chiedere piatti spaiati anche ad amici e parenti, sono certa che vi aiuteranno volentieri!
Ultimo consiglio, prima di appendere i piatti vi converrebbe realizzare la composizione su un piano o a terra in modo da poter fare tutte le prove cambiando la disposizione dei piatti fino a trovare quella che vi soddisfa maggiormente. Poi potete usare due metodi o i classici chiodini con gli appositi sostegni reggi-piatti o una meravigliosa colla
per avere altre idee potete andare nei siti remodelista e design delight.
Siamo due amiche e Tiriordino è il nostro quaderno degli appunti in rete, uno spazio prezioso in cui archiviare appunti, ispirazioni e immagini da condividere con Voi.
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